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Resoconti di viaggio

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La scelta delle carte stradali e delle guide per la preparazione dell'itinerario, la sistemazione del bagaglio sulla moto, la raccolta di informazioni pratiche e burocratiche sono fondamentali per la buona riuscita di un viaggio in moto

Consigli pratici

Come scegliere la moto ideale, l'abbigliamento e gli accessori corretti, viaggiare sempre sicuri su strada e autostrada, quali gomme montare sulla moto da turismo, come effettuare una corretta manutenzione della moto, riparazioni di fortuna...

Viaggi in moto Italia

La passione per questo mezzo e l'amore per gli straordinari tesori del nostro Paese ci hanno spinto a realizzare questo sito per dare dei consigli da parte di chi quest'Italia in moto l'ha percorsa davvero.
Ecco alcuni itinerari che con la fantasia possono diventare mille perchè in Italia c'è solo da scegliere... e allora: buon viaggio e soprattutto buon divertimento! Leggi tutto...

Viaggi in moto in Europa

Ogni Paese è un microcosmo con le sue icone: di geografia, di tradizione, di gastronomia. Una miriade di opportunità per il viaggiatore curioso, collegate fra di loro da una delle reti stradali più capillari e divertenti del mondo.
Viaggi svolti prevalentemente al di fuori delle grandi direttrici, lontani dal traffico e vicini alla natura, alla storia e alla cultura del territorio per provare l'emozione di immagini da sogno, di luoghi lontani fra loro e impossibili da coniugare in un solo viaggio. Leggi tutto...

Ultimo viaggio inserito

Spagna del Nord
Vogliano visitare la costa Atlantica della Spagna che ci sembra più adatta al nostro modo di intendere la vacanza in moto. La Costa Atlantica spagnola differisce molto dall'immagine stereotipata di questo Paese, con il suo litorale dentellato, spesso roccioso e punteggiato da fiordi... Leggi tutto...

Chi siamo

Mi chiamo Dario e ho sempre avuto la passione per le due ruote (a partire dal motorino), ma mi sono avvivinato al mototurismo solo dopo aver conosciuto Rosalba, mia futura moglie che mi ha spinto in questa meravigliosa avventura (motociclistica e amorosa).
Mi è sempre piaciuto organizzare i nostri viaggi e vista la loro buona riuscita ho deciso di dedicare un pò di tempo a questa iniziativa. Leggi tutto...


L'ambiente del lago di Garda attira visitatori da tutta Italia e non solo grazie al suo clima mite, a un'acqua limpida, cristallina, mai troppo fredda e rive che si specchiano nel lago fondendo il verde delle colline, con i colori caldi dei pittoreschi paesi e con il bianco delle cime imponenti. Un panorama incantevole a 360°, dove lo sguardo incontra in un armonioso insieme di contrasti, lussuosi palazzi in stile liberty, caratteristiche case di pescatori e le riposanti chiome degli uliveti, dei limoneti, dei vigneti.
Riva del Garda, che si specchia nelle acque turchesi del lago dal quale prende il nome, è una località piuttosto rinomata, la cui fama di bellezza è dovuta soprattutto alla splendida posizione, affacciata sulla parte più spettacolare del Garda.
Proprio la sua posizione centrale rispetto ad alcune delle zone più affascinanti delle Prealpi Trentine, unita alla tipologia di percorsi che da essa partono ed alle caratteristiche di località accoglienti e vitali, la rendono il punto di partenza ideale per un tipo di turismo particolarmente amato da chi predilige la guida brillante, da chi non ama guidare a pieno carico ma non vuole rinunciare ad un turismo ad ampio raggio.

Il Lago di Garda

Usciamo dall'autostrada ed in questo paesaggio solare, cominciamo il nostro itinerario da Sirmione, una stretta lingua di terra protesa nelle acque, carica di storia e suggestioni. La sua Rocca Scaligera è la nobile porta che protegge il borgo, una fortezza che sembra sorgere dall'acqua, sovrastante la darsena che offriva riparo alla flotta veneziana.
Itinerari per un viaggio in moto sui laghi del Nord Italia. Mototurismo, viaggio in moto sui laghi del Nord Italia: lago di Garda, lago d'Idro e lago d'Iseo.
Dal camminamento delle mura merlate è possibile gettare lo sguardo sul reticolo di viuzze del vecchio borgo: ed è saggio addentrarsi nella parte meno frequentata. Una breve camminata sul lungolago ci condurrà in uno splendido parco e poi fuori del borgo, dove un angolo incantato, che si raggiunge con un sentiero tra gli ulivi, cela una bellissima chiesetta.
Ma la meta tradizionale di una passeggiata verso la punta della penisola è costituita dalla visita alle celebri Grotte di Catullo: tra gli ulivi sono stati riportati alla luce i resti di una grande villa romana del I secolo dopo Cristo che, con la sua pianta di 167 metri di lunghezza per 105 metri di larghezza, è forse la più vasta e organica del Nord Italia.
Se a Sirmione respiriamo tutto l'anno un'aria turistica e vacanziera, a pochi chilometri Desenzano mantiene il proprio aspetto di cittadina autentica e vitale. Piazza Malvezzi, prospiciente il bel porticciolo, è "il salotto" dove bere un caffè con tranquillità, prima di visitare il centro storico o raggiungere gli scavi archeologici della villa romana, della quale sono ancora visibili i pavimenti a mosaico.
Se però vogliamo apprezzare fino in fondo il paesaggio gardesano, è necessario abbandonare la strada litoranea, per vagare nell'entroterra tra colli dolcissimi che rappresentano l'estrema propaggine delle colline moreniche mantovane. Troviamo così i ruderi di antichi castelli: e il primo che reclama una visita è quello di Padenghe, in superba posizione panoramica. Da qui inizia la visita della Valtenesi, in un paesaggio collinare punteggiato di viali di cipressi e piccoli borghi.
Raggiungiamo dunque Soiano, dove il castello s'arrocca tra il vecchio borgo e un piccolo parco: da qui la vista è incantevole. Il saliscendi delle colline ci porta per paesini, dove trovare angoli pieni di fascino: Polpenazze, Puegnago, Cisano, per poi arrivare di nuovo sulle sponde del lago, a Portese.
Ci troviamo affacciati sul golfo di Salò, ma prima di percorrere la strada che costeggia la splendida baia facciamo una breve deviazione. A San Felice, in un paesaggio davvero solare, visitiamo il santuario del Carmine, dalla struttura semplicissima a navata unica.
Poi, una passeggiata sulla Rocca di Manerba, un promontorio a picco sul lago dal quale è possibile cogliere il curioso contrasto tra la riviera soleggiata e le imponenti montagne circostanti: il monte Baldo da una parte, il Pizzocolo dall'altra.
Raggiungiamo dunque Salò, una delle cittadine gardesane che hanno saputo meglio conciliare le esigenze del turismo con la conservazione di un fascino d'altri tempi. Il lungolago assolato, chiuso al traffico, permette una passeggiata piacevole e distensiva.
Dopo una sosta così rilassante,andiamo a visitare uno dei più formidabili e deliranti frutti dell'autocelebrazione dell'uomo: il Vittoriale di Gardone Riviera, monumento innalzato da Gabriele d'Annunzio a se stesso e alla propria fantasia. I giardini restaurati, l'anfiteatro classicheggiante affacciato verso lo specchio d'acqua del Garda, il parco dove è stata trasportata la prora della nave Puglia; e poi l'aereo sospeso nell'auditorium, le sue automobili, la rimessa dove è conservato il Mas: tutto serve a ricordarci le sue imprese e la sua geniale megalomania.
Più oltre il paesaggio del Garda bresciano si arricchisce di splendidi scenari, in bilico tra gli strapiombi di roccia e le improvvise aperture dove si incastonano incantevoli paesi. La strada gardesana diventa un vero spettacolo, da percorrere con calma fino a Maderno, Gargnano, Campione e Limonequi il lago sembra davvero incontrare la montagna. Arriviamo così per la sera alla meta della nostra tappa, Riva del Garda.

Lago di Garda, Lago d'Idro e Lago d'IseoPartiamo da Riva del Garda seguendo la Gardesana Occidentale e costeggiamo il lago tra uliveti e limonaie in direzione di Salò, su un tracciato tortuoso e movimentato da curve strette e gallerie, che riserva anche vaste vedute sull'ampio specchio del Garda.
Immediatamente dopo Limone una strada secondaria lascia la Gardesana spingendosi ripida sulle montagne, in direzione di due dei paesi che compongono l'altopiano di Tremosine, Villa e Vesio. A Vesio, teniamo la destra per salire sul monte Tremalzo lungo la vecchia, impegnativa ed affascinante mulattiera che, viaggiando sempre a strapiombo sul baratro, raggiunge i 1.974 metri del passo, al cospetto dell'impressionante parete verticale lungo la quale sale la mulattiera. Dopo aver superato il passo, raggiungiamo il profondo canyon della Val d'Ampola che ci porta verso il lago d'Idro, stretto ed allungato, è dei laghi lombardi quello a quota più elevata a 368 m di altezza.
Incastonato nello splendido scenario delle Dolomiti, tra i laghi di Garda e d'Iseo, nasce, dal fiume Chiese, il lago d'Idro, una delle perle più affascinanti d'Italia, grazie al suo paesaggio speciale, fatto di pendii boscosi, che precipitano nelle sue acque tranquille, irrompendo nella calma dei paesini tutt'intorno. Già "dall'alto" i turisti vengono sedotti da questo piccolo gioiello: sono superbe le cime che lo incorniciano, offrendone meravigliose vedute; tra le mete più suggestive, dallo sfondo settentrionale spiccano le Dolomiti del Brenta (3.400 metri), allettanti sfide da raccogliere, percorrendone i sentieri, a passeggio, in mountain bike e anche arrampicandosi.
Restiamo abbagliati dalla bellezza dei centri abitati: sono molte le attrattive culturali offerte da questo piccolo angolo fatto di verde e tranquillità. Qui ogni epoca ha lasciato traccia del suo passaggio: lapidi retico?romane, castelli, borghi rurali e chiese medievali, e tante fortificazioni, che testimoniano il retaggio della dominazione veneta e di quelle successive e che hanno però avuto il merito di non spezzare, rompere, quella dimensione semplice e naturale.
A Storo, prendiamo a sinistra e dopo aver costeggiato il lago fino a S. Antonio, giriamo a destra e dopo alcuni chilometri attraversiamo Bagolino. Ci aspetta il passo di Croce Domini, che con una strada stretta e tortuosa, ci porta fino a quota 1892.
Ridiscendiamo per raggiungere Breno, nella Valcamonica per raggiungere il terzo lago di questo itinerario: il lago d'Iseo. Prima, però è d'obbligo una visita a Capo di Ponte dove, nei 30 ettari del Parco nazionale delle Incisioni rupestri di Naquane vi sono oltre cento massi incisi.
La bassa e la media Valcamonica, per cui scendono le acque dell'Oglio, che alimentano il lago d'Iseo, sono un mondo prealpino, severo; ripidi fianchi a vigneto o castagno incombono sui coltivi e gli opifici dei fondovalle. Un'antica tradizione per la lavorazione del ferro che non occorreva cercarlo in giacimenti lontani, aveva preparato l'industrializzazione. Al passo della Presolana, tra la val di Scalve, tributaria della Valcamònica e la valle Seriana, bergamasca, l'altezza rasserena il paesaggio. L'approssimarsi a Bergamo, nella bassa valle, suggerisce dì ritrovare i segni della prima industrializzazione tessile.
Piccolo ed aristocratico, severo come la tavolozza dei colori di queste terre, il lago d'Iseo propone numerose sorprese. Il paesaggio condivide la nitidezza nei profili rocciosi tipica di molti laghi di montagna, ma apre anche squarci di luminosa solarità, stordendo il visitatore con un continuo mutare di orizzonti e di sensazioni.
Il tratto inferiore della Valcamonica, che sbocca nel lago, è percorso da due strade, sulle opposte sponde del fiume: da Pisogne si accede a quella orientale.
Da Pisogne, situata all'estremità settentrionale del lago d'Iseo, si attraversa l'Oglio per portarsi sull'opposta riva, a Lovere.Seguendo la sponda occidentale - o bergamasca - del lago, ci fermiamo a Tavernola Bergamasca, antico approdo del tempo in cui mancavano le strade costiere. Case a loggiati e affreschi. Qui prendiamo il battello per Monte Isola. Riprendiamo il viaggio ed arriviamo a Sarnico, località climatica con qualche architettura medievale nel vecchio nucleo, dove l'Oglio esce dal lago d'Iseo.
Continuiamo a seguire la sponda del lago fino ad arrivare ad Iseo, adagiata al suo lungolago ma anche ai primi contrafforti montuosi è una specie di salotto buono del lago, ospitale nei confronti di turisti e visitatori, ma incapace di rinunciare alla sua identità di cittadina autentica, vitale e raffinata. Il suo cuore pulsa intorno alla piazza Garibaldi, ma va seguito il reticolo di vicoli che continuamente sboccano sul lago, o conducono in suggestive piazzette. Dal porticciolo si vede nitidamente lo sperone roccioso di Monte Isola, si tratta della più grande isola lacustre europea, e si offre tanto ad una passeggiata indolente sul bel lungolago alberato che collega Peschiera a Sensole quanto ad una escursione lungo l'intero perimetro.
Riprendiamo la moto e ci dirigiamo verso il lago d'Idro attraversando Gardone Val Trompia, Casto e Vestone.
Risaliamo la sponda occidentale del lago d'Idro fino ad Anfo che conserva un bel centro storico in cui si può visitare la chiesa di Sant'Antonio, con dipinti del XIV e XV secolo. Poco fuori si trova la Rocca, fortezza costruita dai veneziani, nel 1486, ma riedificata da Napoleone e dal 1802 teatro di scontri nel periodo veneto e napoleonico: qui nel 1866 Garibaldi aveva la sede del suo comando. Ma oggi Anfo è frequentato soprattutto per le sue spiagge pulite e tranquille, che accolgono turisti desiderosi di calma e serenità.
Costeggiando il lago, ritorniamo a sud per raggiungere Idro, sulla sponda meridionale, che conserva intatto il suo antico aspetto, con le tradizionali viuzze, i balconi fioriti di case in pietra, che si specchiano nell'acqua, e i vecchi cortili, simbolo di un tempo lontano, che qui pare non essere mai trascorso.
Dopo aver percorso alcuni chilometri costeggiando l'omonimo lago, prendiamo a destra per Capovalle. La strada comincia a salire, e, lasciata Capovalle, ci si inoltra nella Val Toscolano su una strada strettissima, tortuosa all'inverosimile ma esaltante come poche, che dopo aver costeggiato il lago di Valvestino raggiunge il lago di Garda.

Val di Daone e Val di Genova

Scegliendo come base Riva del Garda, ci sono numerose opportunità di compiere favolosi giri in moto, immersi totalmente nell'ambiente alpino.
Da Riva del Garda si segue la provinciale 421 dei passo Ballino, nastro d'asfalto misto veloce con un fondo in ottime condizioni, molto piacevole da percorrere, che costeggia il piccolo lago di Tenno, autentico smeraldo incastonato tra le montagne. Si prosegue poi tra boschi e pascoli fino a Ponte Arche dove, girando a sinistra al bivio in centro al paese, si arriva a Tione di Trento.
Puntiamo decisamente a nord per raggiungere Madonna di Campiglio. La nascita di questa cittadina di Campiglio risale attorno all'anno Mille, come rifugio per viandanti voluto. Con il passare del tempo la piccola località diventa famosa in tutta Europa e oggi è meta di moltissimi turisti in ogni mese dell'anno.
Un posto davvero incantevole Madonna di Campiglio. Situata nel cuore delle Dolomiti di Brenta, ai piedi dell'Adamello, a 1.520 metri di quota.
Il Parco Naturale Adamello Brenta si estende su un'area di 436 chilometri quadrati e comprende ad oriente il gruppo dolomitico del Brenta con le varie vallate, a occidente il gruppo montuoso Adamello Presanella che abbraccia la Vai Genova e quella di Nambrone, che sono la meta di questo viaggio naturalistico: un'immersione totale nell'ambiente alpino.
Per raggiungere la Val Nambrone da Madonna di Campiglio, bisogna imboccare la strada statale N 239 in direzione Pinzolo. Arrivati a S. Antonio di Mavignola si devia per i laghi di Cornisello, ben segnalati da visibilissimi cartelli stradali. Dopo quattro/cinque chilometri, la strada comincia ad inerpicarsi, con una sequenza ravvicinata di stretti tornanti. Da qui si possono rimirare le Dolomiti di Brenta, dalla caratteristica stratificazione della roccia, il cui colore cambia a seconda dell'ora: davvero suggestivo.
Due specchi azzurri che risplendono e contrastano con il paesaggio roccioso, il primo lago di Comisello è situato a quota 2.072 metri, il secondo a 2.112.
Sulla strada del ritorno una mandria di mucche ci "blocca" per qualche minuto su un piccolo ponte: una cosa frequente, così come incontrare le marmotte.
Ritornati sulla statale, riprendiamo il viaggio verso sud fino a Carisolo attaccato a Pinzolo dove si imbocca la strada per la Val Genova. Anche in questo caso le indicazioni sono chiarissime. Poche altre aree della nostra regione presentano un carattere così spiccato di isolamento.
Un luogo affascinante, la Val di Genova, detta anche la "valle delle cascate" per il gran numero di spettacolari salti che compiono le acque del Sarca per superare le "scale", i gradini di origine glaciale nel fondovalle, e per i torrenti che si gettano dalle ripide valli pensili circostanti.
Partiamo dai circa 800 metri di altezza di partenza, fino ad arrivare agli oltre 1700, quota dove termina la strada e ad accoglierci c'è proprio la cascata più scenografica, quella del Nardis. Percorrendo la tranquilla strada di fondovalle non ci si aspetta di giungere improvvisamente faccia a faccia con quella imponente parete di roccia su cui l'acqua scivola veloce per poi polverizzarsi quasi cento metri più in basso.
Da Nardis il percorso è una vera poesia: immersi nel fitto bosco si guadagna quota con continui tornanti e superando le "scale" che danno vita ad altre spumeggianti cascate. Raggiunto un ampio pianoro la strada si distende permettendoci di contemplare il paesaggio circostante dominato da cime incombenti; poi torniamo a salire raggiungendo la cascata di Pedruc attraversata da un temerario ponte pedonale costruito a sbalzo sul precipizio. Arrivati al Pian di Bedole, e all'omonimo rifugio, l'asfalto cede il posto a numerosi sentieri.