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Adagiata sulle coste ad ovest del confine italiano, la Provenza non solo è una delle regioni più belle di tutta la Francia, non solo è una delle più ricche di storia e di opere d'arte è anche benedetta da un clima splendido per la maggior parte dell'anno. Le estati sono particolarmente secche, soprattutto sulle coste, dove però le temperature sono mitigate dalla vicinanza al mare. La media di giornate perfettamente, soleggiate è alta nel corso di tutto l'anno, cosa che, d'inverno, provoca un notevole calo della temperatura nelle ore notturne. Le piogge, quando si manifestano, sono solitamente piuttosto violente.
Cannes, Saint-Tropez, Antibes hanno reso celebre in tutto il mondo la Costa Azzurra, ma la Provenza è anche la natura quasi selvaggia della Camargue, o le cime delle Alpi Marittime, o le valli del Rodano e dei suoi affluenti. E, più di tutto, la Provenza è, ovunque, terra di storia, d'arte e di cultura.

La Costa Azzurra

Dall'Italia, con una veloce cavalcata arriviamo sulla Costa Azzurra, un litorale fra i più noti e blasonati d'Europa con un microclima capace di stemperare i rigori dell'inverno in una lunga primavera.
Questo tratto di mare è un vero paradiso del turismo mondano e aristocratico dove alla bellezza della natura si è sovrapposta una ricchezza ostentata che si materializza in ville sontuose e in alberghi da uno stipendio a notte, in limousine chilometriche e in bolidi rossi impazienti nel traffico spesso convulso, oppure in porticcioli dove da tempo non ondeggiano più pescherecci ma solo yacht da sogno.
Il nostro itinerario percorre tutta la costa da Mentone fino a St. Raphael con delle deviazioni all'interno su qualche strada panoramica.
Lasciata la città di Mentone, si segue il profilo intrigante della costa prendendo progressivamente quota lungo la strada panoramica che oltrepassa il Principato di Monaco. Dalla Comiche si gode una vista spettacolare su Monte?Carlo. Ovunque colpisce il contrasto che si nota fra gli immancabili campi di bocce, così frequenti nel sud della Francia, dove si incontra un'umanità semplice e quasi rurale, e lo sfondo di palazzi e casinò della costa.
Si guida con piacere lungo la bella strada, accompagnati da splendide vedute sul mare fino alla cittadina di Villefranche, arroccata sulle ripide alzate che circondano il porticciolo, difesa dalla sua cittadella fortificata.

Nizza

Il primo grande centro urbano da visitare per chi entra in Provenza da Ventimiglia è sicuramente Nizza, principale località della Costa Azzurra. Qui, dove oggi sorge la quinta città francese, sono state trovate tracce di insediamenti umani risalenti a oltre 400.000 anni fa. Nizza è oggi una moderna metropoli, ricca di attività economiche e commerciali, ma molto attenta a valorizzare monumenti, antichi edifici e musei. Le tipiche case color pastello che si affacciano sugli stretti vicoli della città vecchia fanno da cornice a splendidi esempi di architettura sacra e profana.

Antibes

Si estende su entrambi i lati di una breve e bellissima lingua di terra che si protende nel Mediterraneo. Sul versante est si trovano il molo e l'antico borgo, ad ovest il quartiere di Juanles-Pins con la celebre spiaggia.

Cannes

La zona più conosciuta di Cannes, antico insediamento ligure del II secolo a.C., è la Croisette, passeggiata a mare sulla quale si trova il palazzo del Festival, sede della mostra del cinema.

Massif de l'Esterel

Il fenomeno naturale più straordinario dell'intera Costa Azzurra è la montagna di porfido rosso chiamata Massif de l'Esterel situata tra La Napoule, nell'entroterra di Cannes e Saint-Raphael e la N 98, che da Cannes porta a St. Raphael costeggiando il mare, offre spettacolari inquadrature. Il mare è turchese, le macchie verdi del maquis si spargono tra l'impressionante rosso vinaccia della scogliera e dei rilievi che cadono quasi a picco sul mare; infine una manciata di piccole spiagge, a semicerchio, interrompono l'austerità del paesaggio.

La Camargue

Con il nome di Camargue viene indicata la zona del delta del Rodano. Scarsamente popolata, quest'area è celebre per la sua bellezza e l'incredibile varietà di uccelli che vivono nelle sue paludi.
In alcuni luoghi lungo la costa il delta continua ad espandersi, e nel corso dei secoli molti piccoli villaggi sono stati distrutti dal mare e altri, un tempo sulla costa, si sono ritrovati anche per parecchi chilometri nell'entroterra.
In certe zone della Camargue si possono vedere le famose mandrie di cavalli color crema e di tori neri (allevati per la corrida), che vagano liberi sotto l'occhio attento di un mandriano. Altro fenomeno tradizionale ma meno attraente della Camargue, sono le feroci zanzare della zona assai prospere che continuano a nutrirsi del sangue dei turisti di turno.
Buona parte del territorio deltizio è preservato dal Parc Naturel Regional de Camargue, istituito una trentina d'anni fa. Si tratta di una zona assolutamente particolare, in evoluzione continua a causa dell'azione delle mareggiate e dei detriti portati dal grande e dal piccolo Rodano.

Saintes-Maries-de-la-Mer

Piccola località all'estremità del delta del Rodano, deve molto della sua notevole suggestione al grandioso spettacolo della natura che la circonda: acquitrini, canneti e paludi che accolgono e proteggono centinaia e centinaia di specie animali.
Non meno degno di interesse è però anche il piccolo borgo, nobilitato da una bella chiesa. Costruita nel Medioevo, conserva le spoglie di santa Sara, patrona dei gitani, qui chiamati anche "bohémiens", i quali la onorano con incessanti pellegrinaggi.
Aigues-Mortes
Il borgo si sviluppa intorno all'antico porto (oggi la città dista più di 28 chilometri dalla costa) fatto edificare da Luigi IX, il re santo. Da qui, nel 1248, oltre 1500 vascelli salparono alla volta della Terrasanta per la settima crociata. Di quell'epoca lontana rimane l'eccezionale cinta fortificata, uno degli esempi più completi e intatti dell'architettura militare medievale. Dalle cima dei solidi bastioni rettangolari, la vista sulle paludi circostanti è straordinaria.

Verso Avignone

La Camargue è una sorta di triangolo isoscele la cui base è rappresentata dalla costa mediterranea: al vertice interno della regione, sul Rodano, sorge la bellissima Arles. La sua fortuna iniziò quando decise di schierarsi a fianco di Giulio Cesare, aiutandolo nel corso delle battaglie per la conquista di Marsiglia. Tanto quella venne punita, quanto questa fu premiata dal grande condottiero romano. Tutto il commercio navale venne spostato nel nuovo porto sul Rodano, che divenne uno dei più importanti del Mediterraneo.

Le gole dell'Ardèche

Le gole dell'Ardèche, il passaggio forse più suggestivo dei dintorni di Avignone dove il fiume Ardèche compie i suoi slalom più spettacolari scavando la roccia. E la D 290, che da St. Martin d'Ardèche arriva a Vallon?Pontd'Arc, merita di essere anno verata tra le strade panoramiche più belle dell'intera Francia centrale. Finale a Balazuc e Vinezac, seguendo la D 579 e la D 294. Circa 90 chilometri da percorrere piano piano, per non perdersi proprio nulla.
Conviene tenere gli occhi ben aperti sulla strada che segue il fiume e porta a Vallon-Pont-d'Arc. Sia per non saltare qualche tornante e finire di sotto sia, bisogna dirlo, per non perdersi una gola, una falesia, una grotta di questo tratto dell'itinerario. Le gorges dell'Ardèche sono, infatti, uno spettacolo incredibile per gli amanti della natura, della canoa e in particolare per gli appassionati di speleologia. A Vallon è molto fotogenico anche l'arco naturale in roccia che sovrasta l'Ardèche; proprio da qui partono di solito gli appassionati di kayak.

Avignone

La città è una delle più belle e ricche di storia di tutta la Francia. Questa fama, meritatissima, si è sviluppata a partire dal XIV secolo, quando il papa Clemente V vi si stabilì, fuggendo da una Roma in preda a tumulti di ogni genere. Furono sette i papi a regnare sulla cristianità dal sogno avignonese.
Il Palazzo dei Papi è la traccia più consistente del periodo in cui la città fu sede del potere temporale. La trecentesca residenza fortificata nella quale gli eredi di Pietro vivevano, pronti a combattere, venne costruita in soli 25 anni. Notevoli i suoi saloni, uno dei quali fu affrescato da Simone Martini. Il ponte Saint-Bénézet deve il nome al suo ideatore, spinto nell'impresa da alcune visioni che gli imponevano di unire le due sponde del Rodano. Lungo circa 900 m, venne costruito la prima volta in legno, tra il 1177 e il 1185. Della trecentesca struttura in pietra oggi rimangono solo le prime quattro campate.

Aix-en-Provence

Sulla strada che ci porta verso l'interno della Costa Azzurra, ad una trentina di chilomentri a nord di Marsiglia si trova una delle cittadine più belle e signorili di tutta la Francia, Aix-en-Provence. In quella che nel secolo XII fu la capitale dei conti di Provenza sorgono oggi più di 200 splendide ville del Settecento caratterizzate, oltre che dai tipici ornamenti del barocco italiano, dal più classico dei colori di questa regione, il giallo. Nata nei pressi delle sorgenti termali scelte come sede degli accampamenti romani del console Sesto Calvino, Aix-en-Provence divenne celebre come centro artistico e culturale nel XV secolo, quando il sovrano André, con la sua munificenza, attirò maestri di ogni arte da tutta Europa.

L'interno della Provenza

Appena alle spalle di un lungomare tanto sfarzoso come quello della Costa Azzurra, esiste un mondo completamente diverso e inaspettato, semplice e rurale dove si assapora la tranquillità e il senso di isolamento tipici dell'ambiente montano e l'atmosfera genuina di antichi borghi medievali. Ci stiamo addentrando in un paesaggio che diviene via via più aspro e selvaggio, solcato da strade panoramiche e poco trafficate.
Raggiungiamo Castellane: una vivace cittadina il cui centro è un piccolo borgo grazioso e caratteristico. L'area intorno a Castellane è ricca di attrattive e, per questo, è diventata la base di partenza per escursioni a trecentosessanta gradi. Si incontra chi pratica turismo sportivo: roccia, kajak, rafting, trekking, ecc; oppure chi è alla ricerca di ambienti naturali e di grandi spazi o, ancora, chi cerca tradizioni e testimonianze di altri tempi.
I giorni a seguire sono un ripetersi di indimenticabìli sorprese. Non immaginavo tanta spettacolarità racchiusa, tutto sommato, in una piccola area. Dai forti colori dei campi di lavanda, al color turchese-smeraldo dei laghi Castillon e Chaudanne; dalle gole del Cians e Daluis, con le loro rocce di un colore vinaccia che carica di drammaticità il paesaggio.

Le gole del Verdon

A testimonianza della ricchezza geologica del territorio di Digne, poche decine di chilometri a sud della cittadina si sviluppa il più importante e forse unico vero canyon europeo, le gorges du Verdon, le gole del fiume Verdon. Il corso d'acqua ha scavato tra le montagne spaccature profonde anche 700 metri, la cui ampiezza varia, vicino alla superficie dell'acqua, dai soli 8 metri a non più di 90. Si tratta di zone talmente impervie che solo nel 1905 venne terminata la prima esplorazione completa di tutte le gole del Verdon. Tra i punti più spettacolari sulle creste del canyon, da vedere assolutamente i balcons, punti di vista esaltanti, che lasciano senza respiro e danno quasi fastidio a chi soffre di vertigini
E che dire del Lago di Ste Croix alimentato dallo stesso Verdon? Inizia tra le gole e ricopre un'ampia valle, il colore dell'acqua è azzurro intenso e contrasta fortemente con il bianco delle spiaggette che si alternano alla vegetazione o alla roccia.