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Vogliamo visitare la costa Atlantica della Spagna che ci sembra più adatta al nostro modo di intendere la vacanza in moto.

La Costa Atlantica

La Costa Atlantica spagnola differisce molto dall'immagine stereotipata di questo Paese, con il suo litorale dentellato, spesso roccioso e punteggiato da fiordi. Nel complesso, è una regione spendida, montuosa, verde e ricoperta di foreste. Il clima atlantico - piogge frequenti e di breve durata, brezza leggera e costante - offrono una valida alternativa al caldo spesso soffocante delle coste del sud. Le spiagge sabbiose sono in genere molto frequentate, ma è possibile tuttavia ricavarsi dei piccoli spazi privati nelle calette che costellano il litorale.
Una cosa che colpisce in tutta la Spagna del nord è il paesaggio, tanto verde da ricordare paesi decisamente più settentrionali: a seconda dei casi, ci si potrebbe credere in Svizzera, Tirolo, Bretagna...
Una cosa a cui bisogna essere preparati è la temperatura dell'acqua: siamo sull'oceano, e le spiagge, spesso bellissime, invitano a bagni che non tutti sono in grado di sopportare. Comunque, non bisogna scoraggiarsi, perché i posti sono tali che anche la loro sola vista è una grande soddisfazione.

Asturie

Le Asturie sono una regione boscosa; la campagna è molto ben coltivata, e le sue belle colline sono disseminate di paesini caratteristici. Anche le spiagge sono comunque molto belle. Il turismo qui é in espansione, ma si tratta ancora di posti per vacanze di tutto riposo.

Galizia

La Galizia é la regione che ci è piaciuta di più. Le sue coste sono frastagliatissime, e ricche di spiagge che si sono meritate la "Bandiera Blu" della CEE, come ad esempio la spiaggia di Llas, presso Foz. Le spiagge di Vivero, anche se non ancora scoperte dai commissari della Comunità Europea, sono di livello "caraibico" e non vanno perse per nulla al mondo. Il capoluogo La Coruna, è una delle poche città del nord?ovest che ci siano piaciute; è molto luminosa e caratteristica per le grandi vetrate dei suoi palazzi. Consigliamo anche una passeggiata al mattino presto fino al capo Finisterre, da cui si può contemplare l'oceano aperto. Poi, appena il sole comincia a scaldare, un bagno nella vicina spiaggia di Langosteira è quel che ci vuole. Una cosa particolare dei villaggi "gallegos" (="della Galizia") sono gli Horreos, cioè i granai dove è conservato il raccolto, ed i Calvarios, che si trovano in ogni piazzetta di paese.

Paese Basco

Il Paese Basco è l'ultima regione spagnola che abbiamo attraversato. La costa è molto varia ed in generale é piuttosto verde, ma le città (es. Bilbao) ci sono sembrate piuttosto inquinate e grigie, e così non ci siamo trattenuti molto.

Pirenei spagnoli - I Pirenei della Catalogna

Interessante dal punto di vista ambientale è il Parc Nacional d'Aigúes Tortes i Estany de Sant Maurici. Costituito nel 1955, si estende per oltre 10.000 ettari negli Alti Pirenei. Il parco è formato da tre valli che salgono verso la montagna, delle quali la più importante e conosciuta è quella di ORDESA. Lo scenario montuoso di origine glaciale è caratterizzato da centinaia di laghetti, cascate e corsi d'acqua che giustificano pienamente il nome di" acque mosse" (aigúes tortes). Camosci, galli cedroni, castori, lontre, aquile reali e grifoni popolano l'area del parco la cui vegetazione arborea è costituita principalmente da abeti bianchi, faggi e pini uncinati.
Motivo in più per visitare questa regione sono le incantevoli chiese romaniche, situate soprattutto nella zona di Boì e Taull.

La Vall de Boi

A sud-ovest del parco, questa valle è punteggiata di alcune fra le più incantevoli chiesette romaniche della Catalogna. Due delle più belle si trovano a Taull. La chiesa di Sant Climent de Taull, all'ingresso del paese, con il suo snello campanile a sei piani, è un gioiello per l'eleganza e la purezza delle linee. La chiesa di Santa Maria de Taull, al centro dell'antico villaggio, con il suo campanile a cinque piani è un bellissimo edificio.
I Pirenei aragonesi
La parte occidentale dell'Aragona è una zona di montagna unica in tutta la Spagna per il suo ambiente naturale e molte sono le vette che superano o si avvicinano ai 3000 m.
La presenza degli alti Pirenei crea una fascia particolarmente piovosa a ridosso delle montagne che alimenta il fiume Ebro, il più ricco d'acque di tutta la Spagna e purtroppo ce ne siamo accorti!

Huesca

Porta della Spagna, baluardo e vedetta d'Aragona, è una delle province più straordinariamente dotate di possibilità turistiche. Le sue vette, nella parte maggiormente scoscesa dei Pirenei Centrali, le sue bellissime valli, che si aprono come una mano tesa alle fertili pianure del sud, la ricchezza artistica delle sue chiese e le splendide rovine dei suoi manieri, danno vita a un tutto in cui natura e arte si fondono armoniosamente.

Castillo de Loarre

E' uno dei castelli più affascinanti per la sua posizione: fu costruito tra due elevate rocce, con torri e alte mura che lo hanno reso inespugnabile. All'interno della cinta sorgono la torre de la Reina e quella del Homenaje, di ben 22 metri, la Capilla Real, ricca di capitelli, cupole, finestre e archi, e il palacio de Ayerbe, uno dei pochi in stile gotico catalano.

San Juan de la Pena

Il sito era in origine un eremo addossato alla montagna; sopra vi venne costruito in due riprese l'attuale monastero con un risultato architettonico unico. Il primo nucleo è la cosiddetta Iglesía Baja, del 920, in stile mozarabo con affreschi romanici. Nel 1025, con l'arrivo dei primi frati benedettini in Aragona venne attuata una ristrutturazione del complesso, conclusa nel 1094, che ha avuto come conseguenza radicali modifiche della pianta. Sono in stile romanico?jaqués la nuova chiesa, Iglesía Alta, costruita a navata unica, le tre absidi in parte scavate nella roccia, e il palazzo abbaziale il cui atrio all'aperto è conosciuto come "Panteon dei nobili", perché per 500 anni vi sono stati seppelliti i reali d'Aragona e Navarra e vi giace la moglie del Cid, Jimena. Del XII secolo è invece il chiostro, coperto dalla roccia sporgente, che ha tre ordini di colonne con scene bibliche scolpite sui capitelli da uno scultore sconosciuto identificato come Maestro di San Juan. Le scene fantastiche presenti nel chiostro sono del secolo successivo. Il monastero barocco costruito poco lontano a seguito di un incendio è della fine del Seicento.

Biescas

Il baricentro dell'intera zona è questo piccolo villaggio ai piedi dei monti Pirenei in cui è rimasta viva più che altrove, nell'antico quartiere chiamato 'La Pena', la consuetudine aragonese di dipingere sulle case gli stemmi dei casati nobiliari.

Il Camino di Santiago

La storia dei "Camino de Santiago" comincia da molto lontano e precisamente dalla morte di S. Giacomo che avvenne nel 44 d.C. mentre si trovava in Spagna per evangelizzarla. La leggenda racconta poi che in uno sperduto luogo della Galízia una stella splendente più delle altre indicò dove si trovavano le spoglie dell'Apostolo e proprio per questo motivo il luogo fu chiamato Santiago de Compostela dal latino 'campus stellae'.
Da quel momento iniziarono i pellegrinaggi e i fedeli partivano anche da luoghi lontanissimi per dimostrare la loro devozione a S. Giacomo, vi parteciparono uomini e donne, ricchi e poveri, re e regine e anche molti papi. Naturalmente questi pellegrinaggi si svolgevano a piedi e le regioni da attraversare erano molto ostili e difficili, i briganti spadroneggiavano, rapinavano e anche uccidevano, si cominciarono quindi ad edificare ricoveri e ostelli, strade e ponti, poi monasteri, castelli e grandi cattedrali e, il re delle Asturie Alfonso Il il Casto, nell'813 fece costruire proprio a Santiago un grande Santuario.
Oggi di tutto ciò è rimasto moltissimo, le grosse arterie dì comunicazione si sono spostate e il vecchio tracciato è rimasto praticamente inalterato, i luoghi che si attraversano sono veramente magici ma quello che più conta è che ancora oggi molti pellegrini si recano a Santiago con la stessa fede dei loro predecessori. Gli itinerari classici sono quattro e partono precisamente dall'Italia, dal Belgio e dai paesi Slavi.
Al confine Francia Spagna diventano due: uno sconfina nel famoso passo di Roncisvalle e l'altro nel passo di Somport e da questo transitavano i pellegrini che provenivano dall'Italia e dal sud Europa; da qui sono circa 950 km (930 a piedi) per giungere a Santiago e i pellegrini dividono il tragitto in circa 30 giorni per 30 km al giorno; quindi esattamente un mese di "passeggiata". Alcuni dei moderni pellegrini dividono parzialmente il percorso, i più devoti e con più tempo (bene ormai rarissimo) partono dalle località originali, altri arrivano in treno al confine Spagnolo e da qui a piedi, ma basta percorrere gli ultimi 100 Km per ricevere, una volta a Santiago, l'indulgenza plenaria. Questi pellegrini si muovono con un grande zaino (che inesorabilmente viene alleggerito), un bastone che nella tradizione serviva per difendersi dagli animali e dai briganti e tanta volontà; dormono nei vari ostelli gestiti da comunità religiose di varie nazionalità e una specie di passaporto dove conservano i timbri dei vari ostelli o luoghi di transito a conferma della reale percorrenza. Una volta arrivati a Santiago e reso omaggio a S. Giacomo si recavano, dopo pochi km, a capo Finisterre di fronte all'oceano Atlantico e che la credenza dell'epoca pensava fosse la fine della terra, qui raccoglievano una conchiglia e la portavano come simbolo dell'avvenuto viaggio; da qui la "coquille St. Jacques" (la "Capa Santa").

La Galizia

Questa regione non è solo marittima. Dalle acque tranquille o agitate, estese o raccolte, sempre propizie per un bagno rinfrescante o una pesca abbondante, le sue centinaia di fiumi, torrenti, lagune, cascate e sorgenti danno fede della fama che ha la regione come di un "paese dai mille fiumi". Ma, se parliamo d'acqua, i suoi gioielli più conosciuti non sono i fiumi, bensì gli estuari. Le rías gallegas, fenomeno unico nel litorale peninsulare, sono ampi estuari bagnati dal mare, idonei alla navigazione e agli sport acquatici. Inoltre, le sue 700 spiagge sono tra le migliori d'Europa. Percorrendo las rías Altas e Bajas, attraverso la popolosa costa della Galizia, luogo d'insediamento di culture fin dalla preistoria, prendiamo il polso alle sue città, conosciamo la sua pregiata eredità monumentale e ci lasciamo sedurre dalla magia delle zone rurali. Nella provincia di Lugo, lasciate indietro las Rías di Foz e Ribadeo, appare Cervo e la famosa fabbrica di ceramica policroma di Sargadelos. Più avanti Viveiro, cittadina medievale che conserva tre porte della sua muraglia e, vicino, lo spettacolare Eucaliptal di Chavín. A O Barqueiro possiamo ricrearci nella bella veduta delle case ammucchiate nel porto e il fiume Sor. Estaca de Bares e Capo Ortegal, punta nord peninsulare, penetrano nella Ría di Ortigueira e Ladrido, fermata degli uccelli migratori. In fondo, la tranquilla e signorile cittadina di Ortigueira, con le sue case a logge. Per la campestre Sierra da Capelada, dove abbondano le mandrie di cavalli selvaggi, si arriva al Santuario di San Andrés de Teixido, vicino all'impressionante scogliera di Víxta de Herbeira, la più alta d'Europa (600 metri). Attraversiamo la Ría di Cedeira, la spiaggia di Valdovino e la Laguna di Frouxeira, rifugio di uccelli acquatici: giungiamo alla strategica Ría di Ferrol, sede della Marina dal XVII secolo, con le sue fortificazioni, i cantieri navali ed il caratteristico Quartiere della Maddalena. Pontedeume, nella Ría di Ares, culla degli Andrade e porta di accesso al bosco autoctono de las Fragas do Eume, che circonda le rovine del Monastero di Caaveiro. Sulle rive del fiume Mandeo c'è Betanzos, una delle sette capitali dell'Antíco Regno di Galizia. Continuiamo per la costa attraverso le cittadine turistiche di Mino e Sada, fino alla Ría di La Coruna, protetta dalla Torre di Ercole, faro monumentale d'origine romana.

La Coruna

Città cosmopolita, cresce seguendo le avanguardie urbanistiche ma conserva l'eredità storica della parte vecchia. Adesso ci addentreremo nella leggendaria Costa da Morte, testimone di tragedie marittime ma anche di bagni deliziosi nelle sue lunghe spiagge di sabbia sottile.
Partendo da Carballo, visitiamo il tipico porto di Malpica, la "città dei lepadi": Corme, la punta di Roncudo, gli ampi arenili di Laxe, i merletti delle "palilleiras" di Camariúas, la bellezza selvaggia di Capo Villán, le torri medievali di Vimianzo, il tipico insediamento del Santuario de la Barca e la "pedra de alabar " a Muxía, il Capo Touriúán, i nuclei marittimi tipici di Corcubión e Muros, il gran "hórreo" e la spiaggia di Carnota. E, soprattutto, i bei paraggi di Fisterra o Finisterre, la "fine della terra" dei romani. Cerchiamo la Ría di Muros e di Noia, con il suo signorile centro storico.
Vicino, il porto sportivo di Portosín, il Castro celtico di Baro?úa, situato di fianco ad una magnifica spiaggia e il Parco Naturale di Corrubedo, dove il visitatore rimane sorpreso da una duna mobile di 1 km di larghezza e 15 di altezza. Dalla montagna-belvedere di A Curota, sopra Pobra do Carmifial, contempliamo tutte le Rías Baixas.
Entriamo nella provincia di Pontevedra dalla Ría di Arousa, con l'importantissimo porto di Vilagarcía, e da Cambados (piazza di Fefinans) per arrivare alla penisola di O Grove, che in ottobre celebra la sua "Festa dei Frutti di mare". Un ponte appartenente al XIX secolo ci conduce all'isola di A Toxa, famoso centro termale e di svago. Sul versante nord della Ría di Pontevedra, ci sono spiagge e villaggi turistici come La Lanzada, Portonovo, Sanxenxo, Poio e, ormai vicino a Pontevedra, la straordinaria cittadina marittima e contadina di Combarro. Pontevedra, in fondo al suo estuario, presenta uno dei migliori centri storici della Galízia. Attraversando la Penisola del Morrazo, passando per spiagge e paesi costieri, incrociamo la Ría di Vigo sul moderno Ponte di Rande, fino al maggior nucleo urbano galiziano.
Intorno al suo dinamico porto, oggigiorno Vigo è un affascinante polo industriale, turistico e d'affari. Il Parco Naturale delle Isole Ges, situato di fronte e a solo un'ora di distanza in barca, è un paradiso ecologico senza confronto. In direzione del Portogallo troviamo la recondita e turistica Baiona, con il suo bel centro storico, il porto per le imbarcazioni da diporto e il Parador di Monte Real, in un antico castello. Nel limite meridionale di una costa sempre più contadina, il fiume Mino esce per tuffarsi nel mare attraverso A Guarda, mentre il Monte di Santa Tegra si alza imponente, regalandoci vedute magnifiche della costa della Galizia e del Portogallo.

Paese Basco - San Sebastián-Donostia

E' il centro più importante, con spiagge splendide e angoli sconosciuti lungo il litorale che conduce a Bilbao. Le più conosciute sono Le Concha, resa famosa dalla Regina Isabel a partire dal 1845, Ondarreta, con ville e giardini che si affacciano sulla riva, e La Zurriola. Di fronte a La Concha, l'Isla de Santa Clara è luogo ideale per escursioni giornaliere e picnic, collegata alla terraferma da veloci imbarcazioni. La Città Vecchia è la sede della vita tradizionale, con le sue strette vie di bar e ristoranti. Plaza de la Costrucion, un tempo la plaza de toros, è il centro cittadino. Chiese (Santa Maria), giardini, il museo di San Telmo, dedicato al folklore basco, e l'Acquarium, sono i luoghi più turistici della zona. Graziose località balneari di questa zona sono Zarauz e Getaria, Zumaia e Lekeitio; tutte possiedono un nucleo antico del XV sec., una rocca e un porticciolo di pescatori. A Capo Matxitxako si gode di una splendida vista sulla costa e sulla cappella di Gatzlugache.

Santander

Luogo di villeggiatura privilegiato dai madrileni, Santander conserva un pizzico del fascino francese, con il suo splendido litorale, le strade linde e mai affollatissime. La vicina Bahía de Santander assoluamente imperdibile, con la città e il porto da una lato e la campagna circondata dalle alte montagne dall'altro. Tra le spiagge, segnaliamo Playa de la Magdalena, dalla splendida sabbia dorata, e El Sardinero. Calette nascoste e poco frequentate seguono lungo il litorale. In centro, da vedere la Cattedrale con cripta romanica, il Palazzo Reale de la Magdalena e l'Università estiva Menendez Pelayo.
Intorno al porto peschereccio, pullulano i locali e i luoghi di divertimento. D'estate, feste all'aperto e un buon calendario offrono spettacoli di ogni genere. Santillana del Mar è un piccolo villaggio rimasto intatto dal XVII sec. con palazzi nobiliari. Le celebri grotte di Altamura si trovano nelle vicinanze. San Vincente de la Barquera è una località particolarmente bella, con una Plaza Mayor e antiche fortificazioni.

Comillas

Una delle città più attraenti a ovest di Santander, Comillas offre la combinazione di un vecchio centro città davvero incantevole e di alcuni bei monumenti. Delle poche opere che Gaudì lasciò dietro di sé al di fuori dei confini della catalogna, il suo Capricho del 1885 a Comillas è certamente la più sgargiante, anche se di dimensioni modeste. L'edificio è decorato liberamente con un motivo di girasoli su sfondo verde.

Carcassone

Da lontano Carcassonne sembra uscire da una fiaba medievale. Immersa nella luce del tramonto di un tardo pomeriggio o sullo sfondo di oscure e minacciose nuvole, la Cité, ( come viene chiamata la vecchia città cinta da mura) lascia veramente senza fiato. Non a caso qui nel 1991 è stato girato il film Robin Hood, principe dei ladri.
A difesa della Cité c'è l'insieme delle fortificazioni costruite nel corso dei secoli da Galli, Romani, Visigoti, Mori e Franchi. Nel XIIII secolo fu una delle più importanti roccaforti dei Catari.
Le torri e i bastioni antichi furono salvati dalla rovina a metà del secolo scorso dall'architetto Viollet-le-Duc. La sua zelante opera di restauro di bastioni, maschi, barbacani e piombatoi venne completata nel 1910 e alla fine tutto risultò troppo bello per essere vero. Anche se il rigore storico ebbe qualche volta una parte di secondaria importanza nelle scelte prioritarie dell'architetto, la Cité dà tuttavia ai visitatori un'idea precisa di ciò che doveva essere un assedio nel medioevo e della tattica, dell'attrezzatura e dell'architettura impiegate per rendere inespugnabile una città. Nei mesi estivi tutta la Cìté è piena fino all'inverosimile di turisti.
Ma c'è anche una città normale, la Vìlle?Basse, che fu fondata verso la metà del XIII secolo quando gli abitanti di Carcassonne tentarono senza riuscirci dì riconquistare la Cité caduta nelle mani dì Simon de Montfort durante la crociata contro gli Albigesi. Alla fine fu loro consentito di ricostruire l'abitato in pianura sulla riva sinistra del fiume Aude.