Il confine settentrionale del nostro paese, come ben si sa, segue quasi costantemente, a parte la grossa eccezione del cantone Ticino, il crinale, è parte del paesaggio italiano il versante più breve e ripido; le sue acque vanno tutte al Po e all'Adige.
Il nostro viaggio, che oltrepassa la frontiera con la Svizzera, consente sguardi oltre lo spartiacque, il versante nord di uno dei più cospicui gruppi alpini, il Bernina., poderoso colosso di rocce e ghiacci, torrenti e fiumi le cui acque faranno un lungo cammino per l'Europa, fino al Mar Nero.
I nomi delle valli che si percorriamo evocano altrettanti diversi quadri dell'ambiente alpino: val di Chiavenna, val Bemina, val Poschiavina, Valtellina. I piaceri dell'itinerario vengono soprattutto dal variare del paesaggio in un susseguirsi di valichi e valli.
La Valtellina
Il nostro itinerario si snoda lungo strade di montagna e affronta passi che non sono praticabili durante i mesi invernali.
Dopo esserci ritrovati sulla tangenziale di Milano, percorrendo la superstrada N36, raggiungiamo Lecco ed il lago di Como. Costeggiando quasi tutto il lago arriviamo fino a Sant'Agata, dove deviamo per la Valtellina.
Dopo aver attraversato tutta la Valtellina, ammirando i vigneti terrazzati sul lato più a nord della valle, arriviamo a Sondrio e successivamente a Madonna di Tirano. Girando a sinistra s'imboccano i tornanti che portano al passo del Bernina, a quota 2323, da dove si gode una vista incantevole delle Alpi e dei maestoso gruppo dei Bernina. La discesa è dapprima ripida, poi la valle si appiana e si procede più speditamente (ma attenzione a rispettare i limiti di velocità, le multe svizzere sono molto salate).
Si raggiunge prima Pontresina, infine St. Moritz, località così celebre ed esclusiva da non aver bisogno di presentazioni, con il suo lago che in inverno si trasforma in una grande pista di fondo. Questa parte dell'itinerario corre parallela per un lungo tratto a una conosciuta linea turistica ferroviaria che, partendo da Tirano (cittadina a 25 chilometri da Sondrio), raggiunge St. Moritz mantenendosi sempre a quote elevate e permettendo di godere di paesaggi fantastici.
Da St. Moritz, prendiamo la strada che ci riporta in Italia attraverso l'Alta Engadina.. Ci attende il passo Maloja, belvedere sull'antistante val Bregaglia; nel piccolo abitato, la casa di Segantini e un ambizioso castello del 1885. Percorrendo tutta la val Bresaglia, arriviamo in serata a Chiavenna.
Il passo dello Stelvio e il Passo Gavia
Da Bormio, piacevole località di villeggiatura, si sale, dapprima dolcemente, verso Bagni; all'imbocco della valle dei Braulio la musica cambia, la pendenza cresce, arrivano i tornanti e qualche galleria, in un attimo ci si trova a quota 1700.
Dopo i tunnel, tornanti, tornanti e ancora tornanti; spettacolari, ravvicinati, mozzafiato. E siamo intorno ai 2200. Poi c'è un breve allungo, un attimo di respiro. Si passa dalla cappella di San Raineri, si scala ancora qualche tornante ed ecco la cima: passo dello Stelvio, 2758 metri sul livello del mare. Oltre 1500 metri di dislivello raggiunti in 22 chilometri.
Se non ci siete mai stati prima, vi sentirete un po' sul tetto del mondo. Qui finisce la Lombardia e inizia l'Alto Adige. Purtroppo a noi non rimane che ritornare indietro visto che il passo è chiuso dalla parte alto atesina per neve. Ritornati a Bormio, decidiamo di girare a sinistra ed affrontare il passo Gavia (questa volta il passo è aperto). Attraversiamo il passo letteralmente in mezzo alla neve, visto che il nastro d'asfalto era l'unica cosa non di colore bianco.
Giungiamo, alla fine di un'entusiasmante discesa , a Ponte di Legno da dove prendiamo la strada per il passo del Tonale. Continuando per la statale 42 giungiamo a Cles. Puntiamo direttamento verso Trento, da dove attraversando la Valsugana ritorniamo verso casa.