Il nostro viaggio in moto sulla riviera di ponente della Liguria con particolare attenzione per Sanremo. La costa con i suoi paesi adagiati sul mare e le Alpi Marittime.
Nell'entroterra di Sanremo, alla scoperta di una Liguria sconosciuta e bellissima, spesso carica di mistero e di storie inquietanti: di certo in grado di offrire paesaggi diversi e mutevolissimi che vanno dalle aspre colline dell'entroterra ligure sino alle vette delle Alpi marittime che superano i duemila metri.
Essendo luoghi poco noti, il piacere è tutto nell'esplorazione, nella voglia di andare a zonzo e di perdersi a curiosare nei villaggi isolati.
La riviera di Ponente
Il paesaggio, il clima, seguendo questo tratto di riviera, mutano apprezzabilmente; si ricordi che Bordighera è 39 primi di grado più a sud di Genova, un poco più a sud di Viareggio. La strada è veramente panoramica solo a tratti, per lo più in corrispondenza dei capi (Noli, Mele, Cervo, Berta, per esempio). Nella cosiddetta 'riviera dei Fiorì, il tratto più occidentale dell'itinerario, un gran baluginare di serre. Le occasioni di sosta, per episodi ambientali, storici, artistici, naturalistici, sono naturalmente molto frequenti.
Le indicazioni viarie sono molto semplici: l'itinerario si svolge lungo la statale 1, Via Aurelia, fino al confine con la Francia.
La strada, costantemente litoranea, solo nell'ultimo tratto, dopo Mortola, si sdoppia in alta e bassa. Gli attraversamenti dei frequenti centri litoranei, molto affollati in estate, si svolgono spesso, con lentezza, per periferie anonime.
Piacevoli lungomare, vecchie vie di inconfondibile impronta ligure, degne architetture esistono ancora in quasi tutti i luoghi della costa.
Lungo il percorso incontriamo diverse cittadine adagiate sul mare fra le quali Bordighera, importante centro balneare e climatico sulla fascia costiera di Ventimiglia con il notevole lungomare "Argentina". Sul capo Ampelio, il quartiere murato, fondato nel 1470, si trova la chiesa di S. Ampelio.
San Remo, ha fama internazionale come centro climatico e balneare; ospita importanti manifestazioni sportive, culturali e musicali. Notevole è la sua floricoltura. Nelle vicinanze della stazione F.S. si trova il Casinò municipale, in stile liberty, sede delle principali manifestazioni mondane e cittadine. Procedendo verso ovest, s'imbocca il corso Imperatrice, elegante arteria che corre lungo il mare.
Alassio, è famoso centro balneare e climatico. Verso il mare si trova il famoso muretto, con ceramiche che recano autografi di celebrità del mondo dell'arte e dello spettacolo. Fuori dell'abitato, verso nord-est, da visitare la chiesa medievale di S. Croce, a picco sul mare, raggiungibile con una strada che segue il tracciato dell'antica strada romana. Escursione interessante alla Madonna della Guardia, santuario seicentesco e punto panoramico.
Le Alpi Marittime
Il viaggio non è lunghissimo ma impegnativo visto che si svolge su strade di montagna, tendenzialmente strette e tortuose, solo in alcuni punti abbastanza larghe e ben asfaltate da consentire una guida sportiva; per il resto è meglio procedere con prudenza anche per la presenza di ghiaietto trasportato sulla strada dai temporali.
La partenza è da Imperia; pochi chilometri di Aurelia prima di salire a Costarainera, da dove si domina il mare. Ancora un pò di Aurelia fino ad Arma di Taggia, poi ci si scorda del traffico.
Ed ecco cominciare una Liguria insolita, quella dell'entroterra, dove gli ulivi tappezzano i declivi e cresce la taggiasca, un tipo particolare di oliva da cui viene ricavato un olio famoso per il suo bassissimo tasso di acidità. La strada sale dolcemente costeggiando il greto dell'Argentina, un torrente dalle acque limpide in cui si scorgono ancora parecchi pesci.
Badalucco è il primo paese che si incontra, con il suo centro dalle viuzze strettissime dominato dalla rocca. Proprio in prossimità dei paese il torrente Argentina diventa particolarmente sinuoso e lo si vede bene salendo sulla collina che sorge di fronte alla rocca: il panorama è davvero incantevole, il profumo dei mare trasportato dalla brezza si mischia a quello delle mimose, che crescono numerose tra i terrazzamenti di ulivi.
Lungo il tratto che conduce a Molini di Triora, una quindicina di chilometri, non si incontrano che poche case e pochissime auto: curve e controcurve invitano anche i meno esperti a piegare, prestando sempre attenzione ai locali che non sono molto abituati ad usare precauzioni quando sono alla guida.
Appena usciti da Molini si incontra una cava, così si chiama anche se sembra più una miniera di ardesia, il prezioso materiale che ha reso famosa la valle Argentina in tutto il mondo: buona parte dei biliardi in circolazione hanno il piano sotto il panno verde che proviene da questa zona.
Triora è un piccolo centro dalle viuzze tortuose e con case aggrappate l'una all'altra, dove l'ardesia fa ancora da padrona: molte architravi delle case sono fatte dei prezioso materiale, sul quale sono incise date o stemmi di famiglie. Il borgo antico, appollaiato su una cresta e abitato da poche centinaia di persone, dove la vita scorre ancora con i ritmi di un tempo merita sicuramente una visita come, da non perdere è una breve visita al Museo delle Streghe.
In un continuo susseguirsi di prati e foreste si raggiunge il passo di Teglia che, con i suoi 1387 metri di altitudine rappresenta la cima più alta di questo itinerario.La strada mantiene le caratteristiche di tortuosità e panoramicità fino a quando si innesta sulla statale 28, più larga e trafficata. è arrivato il momento di svoltare a sinistra e puntare verso nord, raggiungendo prima Pieve di Teco, un altro borgo dalle caratteristiche costruzioni in pietra con le strade porticate, e successivamente il Colle di Nava, che rappresenta il collegamento fra la Liguria e il Piemonte.
Riprendiamo la strada che costeggia il Tanaro, in questo tratto uno spumeggiante torrente. Dopo Ponte di Nava la strada si stacca dal fondovalle e si inoltra nei boschi di abeti.
Dopo questo meraviglioso colle, fra boschi di abeti entriamo nella valle del Tanaro in questo tratto uno spumeggiante torrente. Costeggiando il corso del fiume raggiungiamo Ponte di Nava e dopo pochi chilometri, arriviamo a Ormea, un bel borgo medievale disposto sotto le falde di uno sperone roccioso; nel borgo si svolge un animato mercato dove si vende un pò di tutto, dagli attrezzi agricoli a formaggi e salumi prodotti nei dintorni. Riprendiamo la strada che si insinua ora nella verde valle percorsa dal fiume Tanaro.
Garessio è una cittadina turistica che deve la sua fama alle fonti termali: ben conservato è il borgo antico, in parte ancora circondato da mura. Interessante il locale museo naturalistico con raccolte di minerali e uno scheletro di ursus speleus, l'orso che viveva in queste montagne in epoca glaciale.
Puntiamo nuovamente il muso della nostra moto verso il mare e sino a Castelvecchio di Rocca Berbena la strada si mantiene larga e grazie anche al fondo buono consente una guida sportiva molto divertente. D'obbligo la sosta al colle S. Bernardo per godere il panorama che si allarga dalle innevate montagne piemontesi alle quinte dei rilievo ligure.
Da Castelvecchio di Rocca Berbena la strada diventa stretta e prima di raggiungere la costa ad Albenga ci fermiamo a Zuccarello, borgo murato attraversato da una via a portici medievali.