La catena montuosa dei Pirenei si estende per 430 km, dalla costa atlantica a quella mediterranea, creando un confine naturale fra la Francia e la Penisola Iberica. Alcune delle vette e delle valli più spettacolari si trovano nella zona del Patc National des Pyrénèes, a circa 150 km dalla maggiore città della regione: Tolosa.
Verso Lourdes
Da Narbonne prendiamo la strada per Carcassone. Inutile il tentativo di trovare una stanza a Carcassone nel periodo do ferragosto. Ci spostiamo verso l'interno fino a Limoux dove finalmente troviamo una camera. Il giorno dopo ripartiamo con destinazione Lourdes. Scegliamo un itinerario su strade secondarie. Attraversiamo valli in mezzo a colline infinite di un verde intenso passando per Quillan, Foix, St-Girons. Da qui decidiamo di scendere fino alle N80 che velocemente ci porta fino a Montrejeau. Prendiamo una strada secondaria, molto panoramica, e passando per La Barche, arriviamo a Bagneres de Bigorre, base per le nostre tappe nei dintorni di Lourdes.
Lourdes e dintorni
Ogni anno, durante i mesi d'estate, Lourdes fa convergere migliaia e migliaia di pellegrini che si radunano in un clima spirituale al momento delle numerose cerimonie e processioni. Primo luogo di pellegrinaggio, la Grotta di Massabielle dove la Madonna apparve a Bernadette Soubirous. Nella città religiosa c'è anche la basilica sotterranea di S. Pio X, uno dei più vasti santuari del mondo. Molto vicino, si erge la basilica del Rosario che sovrasta la basilica Superiore dedicata all'Immacolata. Altro luogo di preghiera, il Cammino del Calvario con le sue 14 stazioni composte da gruppi monumentali in bronzo.
Una visita da non perdere: il castello medievale situato su un picco roccioso che domina la città. Da vedere nei dintorni: il Pic du Jer (Picco del Jer) accessibile per funicolare con una bella veduta sui Pirenei, le grottes de Bétharrani (grotte di Bétharram) a St-Pé-de-Bigorre.
Il circo di Gavarnie
Vi si accede, partendo dal villaggio di Gavarnie, a piedi, a dorso d'asino oppure a cavallo. La veduta sul circo è magnifica: si vedono le sue muraglie, i suoi scaglioni di neve, la gran cascata accessibile per un cammino segnalato. Potrete ammirare da vicino l'impressionante salto nel vuoto, 420 m, delle acque del bacino ghiacciate del Mont Perdu.
Gavarnie è un eccellente punto di partenza per intraprendere molte gite a piedi.
Il parco nazionale dei Pirenei
Con una superficie di 48000 ha e con all'intemo la riserva naturale del Néouvielle, il Parco Naturale dei Pirenei si stende lungo la catena pirenaica tra il massiccio del Néouvielle e la valle d'Aspe. Il suo punto culminante, la cima del Vignemale, si trova a 3298 m. Si possono vedere degli animali selvatici, quali camosci dei Pirenei, avvoltoi comuni, nonché gypaetus barbatus, conosciuti sotto il nome di avvoltoi degli anelli, il più grande rapace d'Europa. La flora pirenaica, dalle essenze rare, vi è ampiamente rappresentata. Centinaia di chilometri di sentieri lo solcano con vari rifugi per accogliervi quando fate delle lunghe gite.
Pic du Midi de Bigorre
Il Pic du midi che domina i picchi della vicinanza è un sito di patrimonio culturale protetto. L'osservatorio astronomico ci fu insediato nel 1878 su un'altezza di 2878 metri per approfittare dei vantaggi dell'aria pura e pulita, che è estremamente importante per gli studi dei raggi cosmici per cui l'osservatorio è diventato noto. Quando si visita il sito durante l'estate (l'accesso si effettua dal Col du Tounnalet), esso offre delle viste panoramiche uniche sulla catena delle montagne dei Pirenei. Il sito è stato riassettato per ricevere visitatori durante tutto l'anno, con un museo e una sala di mostre in cui vengono sviluppati quattro argomenti principali: la grande avventura del Pic du Midi; la vita quotidiana sul sito; le attività scientifiche e la ricerca; l'osservazione del sole e del cielo.
I Pirenei
Dopo esserci attardati per la rottura di un supporto del portaborse, decidiamo di tralasciare la costa Atlantica con i Paesi Baschi ed i Pirenei spagnoli dell'Aragona.
Puntiamo quindi decisi verso la Catalogna e la Costa Brava.
Attraversiamo i Pirenei francesi, questa volta puntando su strade decisamente di montagna.
Aspin, Tourmalet, Peyresourde, altrettanti nomi che il Giro ciclistico di Francia ha reso famosi. Queste strade di montagna che portano da una valle all'altra ci fanno scoprire ad ogni tornante paesaggi e scenari ogni volta diversi. All'improvviso vediamo il Pic du Midi de Bigorre (Picco del Midi di Bigorre) sostituito qualche chilometro più in là dal massiccio dell'Arbizon. La nostra vista si spinge giù verso le valli delle Alto Adour, d'Aure o del Louron, apprezzando sempre dall'alto uno splendido panorama.
Attraversiamo così il Col du Tourmalet, il Col d'Aspin, il Col de Peyresourde, il Col de Portet d'Aspet, il Col de Port. A Tarascon puntiamo direttamente verso la Spagna passando vicino ad Andorra. Arrivati a Puigcerda, decidiamo di andare verso la costa. Arriviamo fino ad Olot dove ci decidiamo di fare base per la visita della Catalogna.
La Seu d'Urgell
Località dei Pirenei, fu importante centro ecclesiastico fin dall'epoca visigota. I vescovi locali, che detenevano potere politico oltre che religioso, furono antagonisti storici dei conti francesi di Foix per il controllo della fascia montana. Un retaggio di questi conflitti rimane nell'ordinamento del vicino principato di Andorra: ancora oggi, come nel 1278 quando vennero riconosciuti ufficialmente i suoi margini d'indipendenza, Andorra è soggetta alla sovranità congiunta del vescovo di Urgell e del presidente di Francia (che ha assunto nella sua persona il ruolo ricoperto in antico dal conte di Foix).
Olot
Ad appena 450 m sul livello del mare, è circondata da collinette cui nessuno farebbe caso se non si trattasse di vulcani del Parc Natural de la Zona Volcànica de la Garrotxa. I vulcani sono estinti o inattivi e l'ultima eruzione è avvenuta circa 11.500 anni fa. Olot non è forse il posto più bello del mondo, ma costituisce un ottimo punto di partenza per escursioni nel parco naturale.
Andorra
Il Principato di Andorra (60000 abitanti; lingua: catalano), uno dei più piccoli d'Europa, arroccato sui Pirenei al confine tra Francia e Spagna. A parte le curiosità che un paese così minuscolo può suscitare, non esistono molte ragioni culturali per venire ad Andorra. Ad attirare fin qui i turisti è soprattutto la possibilità di fare acquisti esenti da imposte.
Tuttavia alcune zone del Principato, ancora indenni dallo sviluppo incontrollato dei centri abitati, conservano stupendi scenari: naturali. Dal punto di vista artistico qualche, chiesetta romanica e alcuni antichi ponti in pietra sono tutto quel che c'è da vedere.
Besalù
Nel X e nelI'XI secolo Besalù, prima di cadere sotto il dominio di Barcellona nel 1111, fu capitale di una contea indipendente che si estendeva a ovest fino a Cerdanya.
E' straordinaria soprattutto la vista del paese dalla riva sud del Riti Fluvià, presso l'alto e curvo Pont Fortificat dell'XI secolo, con le sue due porte a torre.
La Catalogna
I rilievi montuosi dei Pirenei a nord e della Cadena Costero-Catalana a sud-est occupano gran parte del territorio della regione. Il clima e il paesaggio della costa sono comunque di tipo mediterraneo: le escursioni termiche sono lievi, gli inverni brevi e le estati calde, con temperature che possono raggiungere punte di 35°C.
Sia verso il mare, sia verso i monti, la vegetazione è tipicamente mediterranea. Lungo la costa comprende cipressi, agrumi, eucalipti, ulivi, viti e mandorli, mentre sui rilievi pirenaici le essenze principali sono roveri, querce e sughere.
Questa regione, che circonda Barcellona non è vastissima, (il punto più lontano dista da Barcellona non più di 200 km, 6 ore, di autobus) ma ha una tale varietà di attrattive, naturali e non, che vi si possono trascorrere intere settimane e tuttavia conservare la sensazione di avere appena cominciato a conoscerla.
La Costa Brava, innanzitutto, malgrado gli spaventosi guasti portati dal turismo di massa, conserva ancora la bellezza selvaggia che attrasse i villeggianti del primo '900: soprattutto alcuni luoghi non ancora raggiunti dai tour operator. Nell'interno, i Pirenei,con vette che raggiungono i 3000m, accolgono valli verdissime, spesso sperdute, punteggiate di villaggi e cittadine dall'atmosfera ancora medioevale.
In tutta la Catalogna è molto forte e diffusa la consapevolezza di un'identità nazionale nettamente distinta da quella spagnola.
La Costa Brava
Raggiunta Cadaqués, ci si trova ormai in Costa Brava. Pur conservando nel nome l'appellativo di "selvaggio", questo litorale, caratterizzato dal susseguirsi di piccole insenature rocciose, è ormai diventato una delle mete turistiche più frequentate della penisola iberica.
Se potete dedicare alla Costa Brava solo una breve sosta, difficilmente potreste scegliere un posto migliore di Cadaqués. Poco più di un villaggio imbiancato a calce intomo a una baia rocciosa, Cadaqués possiede una speciale magia, che nasce dal vento, dal mare, dalla luce e dalle rocce, che neppure la folla di villeggianti più o meno alla moda riesce a dissipare.
Una parte di questa magia è legata alla figura di Salvador Dalí, che da ragazzo trascorreva qui le vacanze con la famiglia e in seguito si stabilì nella vicina Port Lligat. Il paesaggio nudo, quasi lunare, con le sue rocce dalle forme inquietanti e le spiagge deserte, che compare più e più volte nella pittura di Dalí, non era unicamente frutto della sua fertile immaginazione. Lo ritroverete tutto intorno a Cadaqués, in uno scenario che Dalí stesso definì un grandioso delirio geologico.
Cap de Creus
Otto chilometri a nord-est di Cadaqués, Cap de Creus (Cabo de Creus in castigliano), geograficamente il punto più orientale della Spagna, è un luogo di solitaria e tormentata bellezza, con una ripida scogliera frastagliata da piccole incantevoli insenature su un mare turchese. Le albe e i tramonti, soprattutto, sono indimenticabi. In cima al promontorio si trovano un faro e un unico ristorante di categoria media.
L'Estartit
L'Estartit, 6 km ad est di Torroella de Montgrí, possiede una lunghissima spiaggia sabbiosa, ma non sarebbe diversa da una delle tante località balneari della Costa Brava, prese d'assalto dai turisti del tutto compreso, se non fosse per le Illes Medes. Composte da un gruppo di isolotti rocciosi ad appena un chilometro dalla terraferma, esse ospitano un'interessante fauna marina, fra le più ricche della costa mediterranea spagnola.
Illes Medes
Le sette isole rocciose, proseguiment del crinale calcareo delle colline di Montgrí, con le acque che le circondano, sono state dichiarate Reserva Natural Submarina nel 1985. Il conseguente sviluppo della fauna marina le rende una delle mete più interessanti: di tutta la Spagna per gli appassionati di snorkelling e immersione. Nelle loro acque sono state finora identificate circa 1345 specie animali e vegetali ma abbondante è anche la popolazione alata. Fra l'altro, qui nidifica, da marzo a maggio, la più grande colonia di gabbiani zafferano, o gabbiani dalle zampe gialle di tutto il Mediterraneo (circa 8000 coppie).
Nel porticciolo, all'estremità nord della spiaggia di L'Estartit, troverete diversi chioschi che offrono escursioni d snorkelling e gite alle isole a bordo di battelli che permettono di vedere i fondali.
erario su strade secondarie. Attraversiamo valli in mezzo a colline infinite di un verde intenso passando per Quillan, Foix, St-Girons. Da qui decidiamo di scendere fino alle N80 che velocemente ci porta fino a Montrejeau. Prendiamo una strada secondaria, molto panoramica, e passando per La Barche, arriviamo a Bagneres de Bigorre, base per le nostre tappe nei dintorni di Lourdes.
Lourdes e dintorni
LourdesOgni anno, durante i mesi d'estate, Lourdes fa convergere migliaia e migliaia di pellegrini che si radunano in un clima spirituale al momento delle numerose cerimonie e processioni. Primo luogo di pellegrinaggio, la Grotta di Massabielle dove la Madonna apparve a Bernadette Soubirous. Nella città religiosa c'è anche la basilica sotterranea di S. Pio X, uno dei più vasti santuari del mondo. Molto vicino, si erge la basilica del Rosario che sovrasta la basilica Superiore dedicata all'Immacolata. Altro luogo di preghiera, il Cammino del Calvario con le sue 14 stazioni composte da gruppi monumentali in bronzo.
Una visita da non perdere: il castello medievale situato su un picco roccioso che domina la città. Da vedere nei dintorni: il Pic du Jer (Picco del Jer) accessibile per funicolare con una bella veduta sui Pirenei, le grottes de Bétharrani (grotte di Bétharram) a St-Pé-de-Bigorre.
Il circo di Gavarnie
Vi si accede, partendo dal villaggio di Gavarnie, a piedi, a dorso d'asino oppure a cavallo. La veduta sul circo è magnifica: si vedono le sue muraglie, i suoi scaglioni di neve, la gran cascata accessibile per un cammino segnalato. Potrete ammirare da vicino l'impressionante salto nel vuoto, 420 m, delle acque del bacino ghiacciate del Mont Perdu.
Gavarnie è un eccellente punto di partenza per intraprendere molte gite a piedi.
Il parco nazionale dei Pirenei
Con una superficie di 48000 ha e con all'intemo la riserva naturale del Néouvielle, il Parco Naturale dei Pirenei si stende lungo la catena pirenaica tra il massiccio del Néouvielle e la valle d'Aspe. Il suo punto culminante, la cima del Vignemale, si trova a 3298 m. Si possono vedere degli animali selvatici, quali camosci dei Pirenei, avvoltoi comuni, nonché gypaetus barbatus, conosciuti sotto il nome di avvoltoi degli anelli, il più grande rapace d'Europa. La flora pirenaica, dalle essenze rare, vi è ampiamente rappresentata. Centinaia di chilometri di sentieri lo solcano con vari rifugi per accogliervi quando fate delle lunghe gite.
Pic du Midi de Bigorre
Il Pic du midi che domina i picchi della vicinanza è un sito di patrimonio culturale protetto. L'osservatorio astronomico ci fu insediato nel 1878 su un'altezza di 2878 metri per approfittare dei vantaggi dell'aria pura e pulita, che è estremamente importante per gli studi dei raggi cosmici per cui l'osservatorio è diventato noto. Quando si visita il sito durante l'estate (l'accesso si effettua dal Col du Tounnalet), esso offre delle viste panoramiche uniche sulla catena delle montagne dei Pirenei. Il sito è stato riassettato per ricevere visitatori durante tutto l'anno, con un museo e una sala di mostre in cui vengono sviluppati quattro argomenti principali: la grande avventura del Pic du Midi; la vita quotidiana sul sito; le attività scientifiche e la ricerca; l'osservazione del sole e del cielo.
I Pirenei
Dopo esserci attardati per la rottura di un supporto del portaborse, decidiamo di tralasciare la costa Atlantica con i Paesi Baschi ed i Pirenei spagnoli dell'Aragona.
Puntiamo quindi decisi verso la Catalogna e la Costa Brava.
Attraversiamo i Pirenei francesi, questa volta puntando su strade decisamente di montagna.
Aspin, Tourmalet, Peyresourde, altrettanti nomi che il Giro ciclistico di Francia ha reso famosi. Queste strade di montagna che portano da una valle all'altra ci fanno scoprire ad ogni tornante paesaggi e scenari ogni volta diversi. All'improvviso vediamo il Pic du Midi de Bigorre (Picco del Midi di Bigorre) sostituito qualche chilometro più in là dal massiccio dell'Arbizon. La nostra vista si spinge giù verso le valli delle Alto Adour, d'Aure o del Louron, apprezzando sempre dall'alto uno splendido panorama.
Attraversiamo così il Col du Tourmalet, il Col d'Aspin, il Col de Peyresourde, il Col de Portet d'Aspet, il Col de Port. A Tarascon puntiamo direttamente verso la Spagna passando vicino ad Andorra. Arrivati a Puigcerda, decidiamo di andare verso la costa. Arriviamo fino ad Olot dove ci decidiamo di fare base per la visita della Catalogna.
La Seu d'Urgell
Località dei Pirenei, fu importante centro ecclesiastico fin dall'epoca visigota. I vescovi locali, che detenevano potere politico oltre che religioso, furono antagonisti storici dei conti francesi di Foix per il controllo della fascia montana. Un retaggio di questi conflitti rimane nell'ordinamento del vicino principato di Andorra: ancora oggi, come nel 1278 quando vennero riconosciuti ufficialmente i suoi margini d'indipendenza, Andorra è soggetta alla sovranità congiunta del vescovo di Urgell e del presidente di Francia (che ha assunto nella sua persona il ruolo ricoperto in antico dal conte di Foix).
Olot
Ad appena 450 m sul livello del mare, è circondata da collinette cui nessuno farebbe caso se non si trattasse di vulcani del Parc Natural de la Zona Volcànica de la Garrotxa. I vulcani sono estinti o inattivi e l'ultima eruzione è avvenuta circa 11.500 anni fa. Olot non è forse il posto più bello del mondo, ma costituisce un ottimo punto di partenza per escursioni nel parco naturale.
Andorra
Il Principato di Andorra (60000 abitanti; lingua: catalano), uno dei più piccoli d'Europa, arroccato sui Pirenei al confine tra Francia e Spagna. A parte le curiosità che un paese così minuscolo può suscitare, non esistono molte ragioni culturali per venire ad Andorra. Ad attirare fin qui i turisti è soprattutto la possibilità di fare acquisti esenti da imposte.
Tuttavia alcune zone del Principato, ancora indenni dallo sviluppo incontrollato dei centri abitati, conservano stupendi scenari: naturali. Dal punto di vista artistico qualche, chiesetta romanica e alcuni antichi ponti in pietra sono tutto quel che c'è da vedere.
Besalù
Nel X e nelI'XI secolo Besalù, prima di cadere sotto il dominio di Barcellona nel 1111, fu capitale di una contea indipendente che si estendeva a ovest fino a Cerdanya.
E' straordinaria soprattutto la vista del paese dalla riva sud del Riti Fluvià, presso l'alto e curvo Pont Fortificat dell'XI secolo, con le sue due porte a torre.
La Catalogna
I rilievi montuosi dei Pirenei a nord e della Cadena Costero-Catalana a sud-est occupano gran parte del territorio della regione. Il clima e il paesaggio della costa sono comunque di tipo mediterraneo: le escursioni termiche sono lievi, gli inverni brevi e le estati calde, con temperature che possono raggiungere punte di 35°C.
Sia verso il mare, sia verso i monti, la vegetazione è tipicamente mediterranea. Lungo la costa comprende cipressi, agrumi, eucalipti, ulivi, viti e mandorli, mentre sui rilievi pirenaici le essenze principali sono roveri, querce e sughere.
Questa regione, che circonda Barcellona non è vastissima, (il punto più lontano dista da Barcellona non più di 200 km, 6 ore, di autobus) ma ha una tale varietà di attrattive, naturali e non, che vi si possono trascorrere intere settimane e tuttavia conservare la sensazione di avere appena cominciato a conoscerla.
La Costa Brava, innanzitutto, malgrado gli spaventosi guasti portati dal turismo di massa, conserva ancora la bellezza selvaggia che attrasse i villeggianti del primo '900: soprattutto alcuni luoghi non ancora raggiunti dai tour operator. Nell'interno, i Pirenei,con vette che raggiungono i 3000m, accolgono valli verdissime, spesso sperdute, punteggiate di villaggi e cittadine dall'atmosfera ancora medioevale.
In tutta la Catalogna è molto forte e diffusa la consapevolezza di un'identità nazionale nettamente distinta da quella spagnola.
La Costa Brava
CadaquésRaggiunta Cadaqués, ci si trova ormai in Costa Brava. Pur conservando nel nome l'appellativo di "selvaggio", questo litorale, caratterizzato dal susseguirsi di piccole insenature rocciose, è ormai diventato una delle mete turistiche più frequentate della penisola iberica.
Se potete dedicare alla Costa Brava solo una breve sosta, difficilmente potreste scegliere un posto migliore di Cadaqués. Poco più di un villaggio imbiancato a calce intomo a una baia rocciosa, Cadaqués possiede una speciale magia, che nasce dal vento, dal mare, dalla luce e dalle rocce, che neppure la folla di villeggianti più o meno alla moda riesce a dissipare.
Una parte di questa magia è legata alla figura di Salvador Dalí, che da ragazzo trascorreva qui le vacanze con la famiglia e in seguito si stabilì nella vicina Port Lligat. Il paesaggio nudo, quasi lunare, con le sue rocce dalle forme inquietanti e le spiagge deserte, che compare più e più volte nella pittura di Dalí, non era unicamente frutto della sua fertile immaginazione. Lo ritroverete tutto intorno a Cadaqués, in uno scenario che Dalí stesso definì un grandioso delirio geologico.
Cap de Creus
Otto chilometri a nord-est di Cadaqués, Cap de Creus (Cabo de Creus in castigliano), geograficamente il punto più orientale della Spagna, è un luogo di solitaria e tormentata bellezza, con una ripida scogliera frastagliata da piccole incantevoli insenature su un mare turchese. Le albe e i tramonti, soprattutto, sono indimenticabi. In cima al promontorio si trovano un faro e un unico ristorante di categoria media.
L'Estartit
L'Estartit, 6 km ad est di Torroella de Montgrí, possiede una lunghissima spiaggia sabbiosa, ma non sarebbe diversa da una delle tante località balneari della Costa Brava, prese d'assalto dai turisti del tutto compreso, se non fosse per le Illes Medes. Composte da un gruppo di isolotti rocciosi ad appena un chilometro dalla terraferma, esse ospitano un'interessante fauna marina, fra le più ricche della costa mediterranea spagnola.
Illes Medes
Le sette isole rocciose, proseguiment del crinale calcareo delle colline di Montgrí, con le acque che le circondano, sono state dichiarate Reserva Natural Submarina nel 1985. Il conseguente sviluppo della fauna marina le rende una delle mete più interessanti: di tutta la Spagna per gli appassionati di snorkelling e immersione. Nelle loro acque sono state finora identificate circa 1345 specie animali e vegetali ma abbondante è anche la popolazione alata. Fra l'altro, qui nidifica, da marzo a maggio, la più grande colonia di gabbiani zafferano, o gabbiani dalle zampe gialle di tutto il Mediterraneo (circa 8000 coppie).
Nel porticciolo, all'estremità nord della spiaggia di L'Estartit, troverete diversi chioschi che offrono escursioni d snorkelling e gite alle isole a bordo di battelli che permettono di vedere i fondali.