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Dopo molti tentativi a cui abbiamo dovuto rinunciare per brutto tempo o problemi di lavoro, finalmente riusciamo a partire per le famose Cinque Terre. Non sapevamo esattamente che cosa ci aspettasse perchè non avevamo avuto il tempo di documentarci adeguatamente, ma la realtà ha superato ogni fantasia!
Destinazione Liguria quindi e, precisamente, la Riviera di Levante. Nervi, Bogliasco, Sori, Recco, Camogli, S.Margherita Ligure, Portofino, Rapallo, sono località dai porticcioli ai quali attraccano barche splendide: tra ville e casette affogate dagli alberi, palazzi neoclassici che fan ala alle vie, palme, pini marittimi, aiuole fiorite ed esplosioni di mimosa gialla fiori rosa, si percorrono queste coste su un'Aurelia tormentata come un ottovolante, dalla quale dipartono invitanti discese che portano ai centri delle località più belle: Portofino è un obbligo al quale non è permesso sottrarsi; avendo tempo si può anche prendere il battello e circumnavigarne il monte, facendo sosta alla cala di San Fruttuoso.
Poi è di nuovo Aurelia, sofferta fino a Chiavari, piatta da lì a Sestri Levante, da cui scegliere se seguirla ancora quando comincia a salire al passo del Bracco diretta a La Spezia, allontanandosi dal mare in una sequenza di curve entusiasmante, oppure avventurarsi nell'intricato arzigogolo delle stradine che uniscono Moneglia a Bonassola, a Levanto, alle perle delle Cinque Terre ed a Portovenere, zona che può essere considerata la quintessenza dell'ambiente ligure, in un'infinità di centri piccoli e piccolissimi, nascosti tra boschi fittissimi ed uliveti, attaccati con tenacia a queste montagne arcigne e scoscese ed ammonticchiati nelle strette valli che scendono fino al mare; La Spezia, in fondo, è solo dall'altra parte delle cime.

Il golfo di La Spezia

L'itinerario offre una contrapposizione di paesaggi: i tratti della costiera delle Cinque Terre da un lato, della valle della Magra e del litorale di Luni dall'altro fanno risaltare come, ai piedi del promontorio di Montemarcello, la punta Bianca sia una sorta di cerniera tra due differenti universi: a ponente la sfaccettata costa ligure di rocce, schianti e spruzzi d'onda sulla pietra, a levante i lunati renili toscani, il mormorio del mare sulla battigia sabbiosa, l'orlo nero nella lontananza delle file di pini marittimi e lo sfondo inatteso delle Alpi Apuane, le montagne di marmo.
Geograficamente, l'intaglio profondo del golfo della Spezia è un episodio unico nell'arco della costa ligure: s'interna per più di 13 chilometri, per quasi 9 si apre all'imbocco, rivolto a scirocco, è un riparo naturale per la base navale spezzina.
Dalla Spezia, seguendo promontori e insenature del golfo, si raggiunge Portovenere. La cittadina, con la compatta, policroma fila di alte case a strapiombo sulla riva e l'antico borgo costiero fortificato è uno dei vertici del fascino della Liguria.
Al ritorno verso La Spezia, la strada che sale dall'Arsenale conduce a Riomaggiore e Manarola, nelle Cinque Terre, con magnifiche e varie viste sulla costa del mar Ligure, fino alla punta del Mesco. Da vedere Riomaggiore, la più orientale delle Cinque Terre, di pittoresca e intelligente edilizia sugli erti fianchi della valletta di un torrente coperto; alla frazione Manarola si va anche per una passeggiata scavata nella roccia a picco sul mare (via dell'Amore).
Rientrati alla Spezia, si segue la sponda orientale del golfo fino a San Terenzo, dove si può vedere villa Magni. Proseguendo sulla costa si raggiunge Lerici, ove incombe il castello, eretto nel '200 dai Pisani in contrapposizione alla fortezza genovese di Portovenere; la strada costiera di Fiascherino conduce al quasi intatto Tellaro (anche in barca), piccolo e suggestivo borgo costiero, arroccato su uno sperone roccioso e disposto a schiera su diversi livelli. L'itinerario prosegue lungo una panoramica strada, a mezzacosta tra ulivi e pini, che conduce a Montemarcello borgo di vetta a m 266 sul mare da dove si gode uno sconfinato panorama marino raggiungendo a piedi punta Corvo.

Il monte di Portofino e il Tigullio

Nei panorami che si aprono da tanti belvedere bisogna leggere il senso della terra faticata e negli scintillii del mare ritrovare il sapore drammatico dell'antica, vita marinaresca, che in alcune chiese gli ex voto rievocano. Le ville con torricelle di castello medievale o eclettiche, baroccheggianti, neogotiche, liberty, i monumenti e gli episodi artistici. Portofino, Camogli, Chiavari sono luoghi significativi dell'interpretazione storica, ligure, del rapporto edilizia - paesaggio; il monte di Portofino, tenacemente protetto, è l'epitome dell'ambiente naturale mediterraneo - ligure.
Il percorso. Il tratto della riviera di Levante, è denso di traffico in estate e nei fine settimana. La Via Aurelia (statale 1), in molti tratti magnificamente panoramica, ci accompagna in questo viaggio. Il nome della strada (da Caio Aurelio Cotta, console nel 241 a.C.) è quello della via romana che, peraltro, da Roma arrivava solo a Vada Volterrana o a Pisa; la 'carrozzabilè costiera ligure fu completata intorno al 1830.
Lasciamo l'Aurelia per raggiungere Camogli: il forte carattere dell'antico borgo marinaro si offre nel porto e sull'assolato lungomare, dalle alte case multicolori.
Da Camogli, raggiungiamo Portofino Vetta, punto panoramico a m 416 e nodo di sentieri nel Parco naturale del monte di Portofino. Riprendiamo l'Aurelia e dopo pochi chilometri la lasciamo per scendere a Santa Margherita Ligure: due borgate su due insenature contigue, formarono la cittadina, che ancora conserva la pacata eleganza, acquisita quale centro balneare, attorniato da ville nel verde.
Percorrendo una splendida litoranea, attraversiamo Paraggi, un piccolo gruppo di case, dove un tempo c'erano pescatori e i mugnai dei suoi venti mulini; l'insenatura è molto bella, il sito raffinato, e ingannevolmente sommesso. Continuando il nostro itinerarrio, raggiungiamo Portofino: le alte case sull'esiguo porto non sono più abitate da gente di mare e di pesca, la piazzetta a mare è un salotto mondano, sulle colline ville appartate di personaggi noti; per mare o a piedi, con lungo sentiero, si raggiunge San Fruttuoso di Capodimonte, luogo di intensa suggestione.
L'itinerario prosegue di nuovo sull'Aurelia, da Rapallo fino a Sestri Levante attraversando Chiavari, storica cittadina con un centro di vivaci, antiche vie a bassi portici, che si prolungano in dignitosi quartieri ottocentesche raggiungendo Sestri Levante dove il promontorio, un tempo isola, forma a sud la nascosta, deliziosa insenatura detta baia del Silenzio.